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La mia vacanza a Sorrento

   La mia vacanza a Sorrento  
    (by Antonio Abbate) LamiaVacanzaaSorrento

Si soggiorna per le vacanze in tanti luoghi; molti si dimenticano in fretta solo alcuni restano impressi nella memoria per caratteristiche peculiari o per eventi particolari.
Ricordo con piacere e con un pizzico di nostalgia, nonostante il tempo trascorso, una settimana di vacanza a Sorrento, la ridente cittadina campana, celebrata per i suoi pregi paesaggistici da numerose canzoni tra le quali, famosa in tutto il mondo, “Torna a Surriento”.
Tanti penseranno che ad ispirare l’autore sia stato un grande amore, invece più prosaicamente, fu la visita di un politico alla cittadina.
Commissionata dal sindaco di Sorrento, fu dedicata nel 1902 al Presidente del Consiglio Zanardelli, per invitarlo a non dimenticarsi di Sorrento e a realizzare le agognate fognature, da lui promesse, di cui era priva la città .
Già allora i politici avevano bisogno di incentivi per mantenere la parola data. Bastasse anche oggi una canzone!
Vi soggiornai con mia moglie, in un piacevole albergo, il Loreley.
Oggi non esiste più, spero che abbia solo cambiato nome. Poco distante da alberghi di lusso, di questi non aveva la sfarzosa eleganza.
Posto in posizione panoramica possedeva un suo “appeal” di sobria e piacevole rusticità che lo inseriva, quale nota intonata, nell’ambiente naturale circostante.
La mia camera affacciava con un balcone tutto realizzato in pietra di tufo con la volta ad arco, su un declivio coltivato ad ulivi e limoni. Era piacevolissimo sostare nella sua frescura rilassandosi nella lettura o nell’ozio,
Gli alberi di limoni, carichi contemporaneamente di frutti maturi e di zagare, di sera, conferivano all’aria un aroma di agrumi che unendosi alle essenza marine generavano un inebriante profumo.
Si pranzava all’aperto su una terrazza panoramica a picco sul mare.
In spiaggia si scendeva con un ascensore che scivolava in un cunicolo verticale scavato nella roccia. Giù un viottolo scosceso di pochi metri conduceva alla spiaggia che non era altro che una piattaforma di cemento occupante uno spazio rubato alla collina che incombeva sul retro coperta da arbusti odorosi di rosmarino e alloro.
Dal cemento due pontili in legno si proiettavano nel mare per favorire una discesa agevole nell’acqua o per consentire di sostare a crogiolarsi comodamente al sole.
Anche due curiosità etologiche hanno contribuito a non farmi dimenticare questa vacanza.
Sulla piattaforma di cemento uno spazio era adibito a bar. La copertura in canne e fibre vegetali riusciva a creare una piacevole ombra.
Il sedersi a un tavolino del bar dava inizio all’arrivo di passerotti che, per nulla timorosi, saltellavano intorno chiedendo briciole di cibo. Attendevano pazienti ma, se le briciole tardavano ad arrivare, ecco che in un momento di tua distrazione, saltavano sul tavolino e beccavano avidamente la brioche desiderata nel piattino.
Veramente insolito e interessante era poi il comportamento delle lucertole.
Incredibile! Anche i piccoli rettili frequentavano quel bar per bere aranciata e coca-cola di cui si mostravano molto golosi.
Si avvicinavano ad una lattina vuota lasciata per caso sul pavimento o messa lì di proposito, controllavano la posizione del foro di apertura e se questo non era in basso, si appoggiavano con le zampe anteriori al barattolo e lo facevano roteare vorticosamente fino a che l’apertura della lattina si posizionava adiacente al pavimento. Quindi inserivano la testa nel foro ed ingurgitavano le poche gocce di residue della bevanda.
E che dire dei tramonti: uno spettacolo nello spettacolare panorama, un’esplosione di luce che introduceva alle serene ombre della sera.

 Tramonto al Loreley LamiaVacanzaaSorrento1

Giardini rigogliosi degradano sul mare.

L’aria salmastra e tersa, profuma di limoni.

Dolce la brezza scala irti costoni antichi
e scuote dolcemente i rami degli ulivi.

Il cielo senza nubi, dipinto di turchino,
si tocca all’orizzonte con l’indaco del mare.

Globo sospeso il sole, rosso incandescente,
pare ammiccar contento all’acqua di smeraldo
che gioca ancora e lieta, con la sfuggente spuma,
carezza i lisci scogli della scogliera scura.
Inaspettato esplode un trionfo di colori:
Festosi lampi rosa colorano le mura.

Il sole rosso-arancione si ridipinge d’oro:
è un urlo luminoso; si espande e va su in alto,
E infine stanco scende a fondersi col mare.
E mentre si dilegua sciogliendosi nell’onde,
un volo ardito e lento di agili gabbiani
fende gli estremi raggi scendendo alla marina.

Or pallide luci accende la costa di Sorrento
E timide stelle tremule in alto il firmamento.

Giovedì, 02 Giugno 2022
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