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Preghiera
(by Antonio Abbate)
Lo vedi quel bambino seduto sulle pietre?
È lì senza più lacrime, tante ne ha versate.
Aspetta i genitori che non arriveranno.
Non sa che son sepolti sotto pesanti travi
e le funeree macerie del palazzo crollato.
E quella mamma? Implora disperata:
“Ridatemi mio figlio, il mio tesoro”.
Non sa che il suo tesoro è un ammasso
di sangue raggrumato e arti maciullati.
La sua bella bocca non più sorriderà,
mai più cercheranno il suo viso
quegli occhi miti ora fissi nel buio.
Non vedi quel piccino alla stazione?
Chiama il papà; e tenta di fermarlo
tendendo le manine, mentre lui va
a capo chino verso un destino ignoto.
Sulla città, non pioggia ristoratrice,
cadono invece bombe, obici e razzi.
Cavalieri della nuova Apocalisse
carestia con sé porteranno e fame,
distruzione e infiniti dolorosi lutti.
Tu beato sul tuo trono assiso
volgi lo sguardo di misericordia
altrove e non perdoni al mondo.
Non dicesti forse Tu ad Abramo
“Risparmierò Sodoma peccatrice
se troverai dieci persone giuste?”
Non sono giusti migliaia di bambini?
Non sono sufficienti le preghiere
e le suppliche di ferventi cristiani?
Ancor manca la mia in questo coro.
Di fronte a tanto inaccettabile dolore
un dubbio viene: vale pregare ancora?
Libero è l’uomo e libero l’arbitrio
e tu niente puoi fare per fermarlo?
Proverò, proverò anch’io a pregarti
“Padre nostro…” ma Tu padre sarai?
Atroce è il dolore che mi strazia il cuore
nel vedere case e palazzi in fiamme,
fosse comuni, cadaveri oltraggiati,
donne e bambini insieme incolonnati
come bestie da condurre al macello.
Misero fiume in piena, lasciano senza colpa
la patria, l’amata casa, i propri cari.
Tu invece, giusto e buono, misericordioso
che tutto puoi, chiamato Dio di pace,
che tutto vedi, che fai, resti a guardare?
Avrai, come si dice, i piani tuoi occulti
segreti, reconditi, sempre misteriosi;
ma in quanto sconosciuti, ingiusto
mi appare il tuo restare immobile
e, ti suggerisco, peccando di superbia,
quel che sollecito Tu dovresti fare:
punisci chi fa strage di uomini innocenti;
e soccorri benigno chi per la patria lotta
e chi per la giustizia e la libertà s’immola.
Sabato, 18 Giugno 2022