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Dissapori coniugali

dissapori coniugali2

   (by Antonio Abbate)

E’ domenica. Claudio si alza alle otto. Deve partecipare al torneo di padel al quale si è iscritto da tempo. Si prepara. Ha qualche minuto per fare colazione. Va in cucina. Lei è di spalle, affaccendata sul lavello. Non si volta, non l’ha sentito entrare o finge di non averlo sentito. Sul tavolo c’è la caffettiera e il bricco del latte.

Claudio si versa il latte, mette il caffè nella tazza del latte senza parlare.

Mette lo zucchero e gira lentamente il cucchiaino nella tazza, senza parlare.

“Fra poco esco” poi dice. “Non penso di ritornare per il pranzo”.

Lei non risponde né si volta. Un segno di disappunto si disegna appena sul viso di Claudio. Si alza dal tavolo ed esce dalla cucina.

 

Quando il disco del sole si inabissò lasciando all’orizzonte soffusi bagliori rosa, Claudio si decise a ritornare nella sua stanza dove si preparò per andare a cena.

Da quando era giunto in quell’albergo, non si perdeva un tramonto. Ogni giorno, nel tardo pomeriggio, saliva sul solarium, il punto più elevato dell’edificio e si sistemava in prima fila come se dovesse assistere ad una rappresentazione teatrale.

Da quella posizione si potevano ammirare i più spettacolari tramonti; ogni volta simili ai precedenti ma mai identici.

Talvolta si assisteva a una battaglia tra le tenebre e la luce; talaltra alla seduzione del mare verso il sole oppure ad un abbraccio sullo sfondo dell’orizzonte tra il sole e le nuvole sparse che sembravano volergli dare l’ultimo giornaliero saluto mentre si inabissava.

Il tempo trascorso a rilassarsi sul solarium era per Claudio anche un’occasione per riflettere sull’ importante decisione da prendere.

Decisione da ponderare attentamente perché avrebbe condizionata la sua vita futura. Doveva decidere se riprendere i rapporti con sua moglie o interromperli definitivamente.

Negli ultimi tempi la convivenza era divenuta impossibile e nonostante la presenza di due bambine ancora in età scolare che Claudio amava sopra ogni cosa, aveva proposto alla moglie una separazione temporanea, una pausa di riflessione che lei gli aveva subito accordata.

Era questo il motivo per cui si trovava a trascorrere la vacanza da solo.

E pensare che si erano sposati per amore, innamorati l’uno dell’altra e convinti che il loro amore sarebbe durato per sempre.

I primi anni di matrimonio erano stati una continua felice luna di miele.

Le prime incrinature si erano manifestate già dalla nascita della primogenita.

Francesca presa dalle cure per la figlia non aveva più le stesse attenzioni per il marito che pur comprendendone il motivo, si sentiva trascurato e messo da parte.

Quando le cose sembravano essersi rimesse nella normalità di un affiatato rapporto di coppia ecco la seconda gravidanza.

Due bambine da accudire, la casa, il lavoro, Francesca si isolò sempre più nelle sue priorità mentre Claudio si sentiva sempre più solo ed escluso dalla famiglia.

Riprese allora a frequentare gli amici di prima. Il calcetto, gli aperitivi, gli incontri serali divennero sempre più frequenti. Una risposta sbagliata agli atteggiamenti escludenti di Francesca.

Avrebbe dovuto comprendere il perché del comportamento della moglie, aiutarla a superare le difficoltà, essere più partecipe. Invece da ripicca nacque ripicca e finirono per comportarsi come estranei nella stessa casa.

Lui pensava al suo lavoro e a come trascorrere piacevolmente il tempo libero.

Lei accudiva le bimbe e si distraeva dalla routine quotidiana accentuando i contatti telefonici e social con le amiche.

Al termine del congedo per maternità, anche lei riprese a lavorare ed impose al marito di dividersi gli impegni familiari. Pretese anche che si spartissero le uscite serali e più tardi rientrava Claudio, più posticipava i rientri Francesca.

Questi comportamenti insinuarono in entrambi il sospetto che ci fossero tradimenti.

 

Claudio aveva deciso di voler trascorrere una vacanza tranquilla e rilassante per riprendersi dallo stress causato dalla sua situazione familiare.

Bagni di mare e di sole, passeggiate sulla scogliera, pasti regolari in albergo e dopo cena musica sulla terrazza o in salone secondo la programmazione dell’albergo.

All’intrattenimento serale Claudio era sempre puntuale. Arrivava cinque minuti prima che iniziasse lo spettacolo curato dagli animatori e andava via al termine dell’ultima esibizione del cantante.

Alcune coppie ballavano. Claudio si cimentava in balli di gruppo con i ragazzi dell’animazione. Amava il liscio ma riteneva opportuno non invitare le donne presenti che erano tutte in compagnia di un uomo. Preferiva non intromettersi fra le coppie per non creare malintesi che potessero compromettere la serenità della sua vacanza.

Col passare dei giorni giunsero numerosi altri villeggianti ad affollare l’albergo.

All’aumento dei villeggianti seguirono due conseguenze, una positiva ed un’altra negativa.

La negativa fu l’affollamento del solarium dove divenne problematico trovare posto ogni giorno.

La positiva che, una sera, una nuova coppia prese posto, nello spazio dedicato al pianobar, al tavolino accanto a quello occupato da lui.

Lei molto interessante per i tratti del viso espressivo e volitivo. Con forme giuste che mettevano in risalto la sua figura e la contornavano di un alone di fascino e sensualità.

Lui piuttosto in carne, simpatico, di poco più basso di lei. Appariva molto rilassato. Spaparanzato sulla sedia di tanto in tanto portava alle labbra un bicchiere di bibita colorata.

Lei attenta alla musica, talvolta si alzava e sul posto accennava passi di danza.

Claudio in coppia con una ragazza dello staff, per la prima volta si esibì in un foxtrot figurato. Ritornato al suo posto, ricevette i complimenti della donna.

“Bravo, si vede che sa ballare”.

“Grazie, peccato che non ci sia una ballerina per me.”

Visto che la signora aveva rotto il ghiaccio, Claudio osò:

“Io sono Claudio.”

“Io Nora e lui è Giacomo”.

Giacomo sorrise affabilmente.

“Ho visto che accennava passi danza, continuò Claudio; se le va di ballare mi proporrei come cavaliere, sempre con il consenso di suo marito”.

“Consente” rispose sicura Nora.

Ballarono con passo sicuro e armonioso. Si capiva che entrambi erano esperti. Dopo il primo ballo Claudio ringraziò la sua dama e educatamente la riaccompagnò al suo posto. Fu lei che si propose nuovamente:

“Non mi invita più? Non sono stata abbastanza brava”?

“Anzi bravissima, molto più di me; ma il fatto è che non amo intromettermi nella coppie, preferisco che ogni signora balli con il proprio partner…”

“Ma lui non sa ballare”.

Ripresero a ballare insieme. Claudio, per prudenza, non teneva la postura giusta che prevede che il ballerino stia a contatto di bacino con la sua dama.

Lei glielo fece notare e si accostò a lui. “Con la giusta postura si balla meglio”.

Nelle seguenti serate ballarono spesso insieme. Giusta postura e precisione nell’esecuzione delle figure suscitarono l’ammirazione dei presenti.

 

Gustarsi il tramonto dal solarium non aveva più il fascino dei primi giorni.

Era scomparso quel pomeridiano silenzio avvolgente e la solitudine che ti univa malinconica alle evoluzioni dell’astro. Un continuo brusio di sottofondo, il fumo delle sigarette, un via vai continuo sminuivano il fascino dello spettacolo.

Claudio si decise a cambiare posto di osservazione e di seguire il tramonto dalla scogliera dove, durante le sue escursioni, aveva trovato un avvallamento profondo abbastanza per sottrarsi alla vista degli altri, con scogli levigati a sufficienza per potersi distendere comodamente.

Si munì allora di due teli ampi e si diresse verso il luogo prescelto.

Quando vi giunse ebbe la sorpresa di trovare il posto occupato da Nora che aveva avuto la stessa idea.

“Hai occupato il mio posto” disse.

“E quando lo hai acquistato”? rispose Nora.

“Lo frequento abitualmente ma siccome è occupato vado altrove”.

“Facciamo così: Se mi prometti di rimanere in silenzio fino alla scomparsa del sole, ti ospito” gli propose Nora

“Accetto molto volentieri” rispose Claudio che su Nora aveva cominciato a fantasticare già dal primo ballo.

In silenzio, insieme seguirono uno spettacolare tramonto che a Claudio sembrò ancora più suggestivo degli altri giorni per la vicinanza di Nora.

Fu la donna a rompere il silenzio.

“Da alcuni giorni balliamo insieme, ma, a parte i nomi, di noi non conosciamo niente”.

Claudio allora le raccontò del perché della sua vacanza solitaria, del dispiacere di vedere naufragare il suo matrimonio; di quanto già gli mancassero le due bambine.

Nora gli confidò di essere single in perenne attesa del principe azzurro. Giacomo era solo un caro amico col quale spesso si accompagnava e col quale era diventata quasi un’abitudine fare vacanze. Effettivamente Giacomo era innamorato di lei che per lui non sentiva che un grande affetto. Erano in vacanza insieme anche quest’anno ma avevano pattuito che ciascuno secondo le circostanze sarebbe stato libero nelle sue scelte.

Ecco che era lì da sola in quanto Giacomo non rispettava i patti e diveniva sempre più assillante nei suoi atteggiamenti affettivi.

“Beh, vado” disse Claudio dopo una pausa di imbarazzato silenzio.

“Non andare” rispose Nora in un tono quasi implorante. “Rimani ancora un po', mi va di chiacchierare con te”.

Un brivido percorse il corpo di Claudio e Nora lo notò.

“Anch’io ho brividi di freddo; facciamo che ti distendi sul mio plaid ed utilizziamo i tuoi per coprirci”.

Un fiotto di caldo sangue arrossò il viso del giovane; fu preda all’improvviso di un desiderio carnale che non riusciva ad allontanare.

Le si sdraiò accanto e rimase in silenzio.

“Non parli più?” fece Nora in tono canzonatorio. “Ti da forse fastidio la mia vicinanza? Siamo già stati in contatto fisico ballando; non è una novità”.

“Starti vicino non mi imbarazza per niente, anzi…, ma è diverso dal ballare insieme”.

Lei si girò sul fianco verso di lui e lo fissò negli occhi infuocati di desiderio.

Lui le prese la mano, lei strinse la sua come per dire “lo voglio”.

I loro respiri già erano affannosi. La distanza fra i loro visi e le bocche era minima.

Fu lei che per prima appoggiò le labbra sulle sue.

Claudio lasciò andare completamente le remore che lo imbrigliavano.

Ricambiò i baci con voluttà mentre le sue mani la carezzavano lentamente.

Nora rispose dolce e con passione ad un tempo.

Dopo i sussulti finali rimasero abbracciati ancora per un minuto, poi ripresero la posizione supina tenendo sempre le mani intrecciate e senza inutili commenti guardarono le prime stelle comparse nel cielo.

“Ora devo andare” disse Nora dopo un po’.

“Va bene, ti accompagno”.

“No” fece lei “preferisco non rientrare insieme”.

“Ma più tardi, ci vedremo al ballo?”

“Chissà”.

Nora si avviò lentamente, quasi restia a rientrare; Claudio attese dieci minuti e poi anche lui fece rientro in albergo.

Puntuale si recò al ballo ansioso di rivederla, non pensava che a Lei.

Attese invano per tutta la serata il suo arrivo ma Nora non si presentò.

Non rivedendola neanche al mattino seguente chiese di lei alla reception.

“I signori di cui mi chiede hanno lasciato l’albergo questa mattina prima di colazione”.

Trascorsero due anni e Claudio ritornò a villeggiare nello stesso albergo ma non da solo; questa volta con la moglie e le due bambine.

Tutto si era appiano e chiarito con un po' di buona volontà di entrambi i coniugi.

La stanchezza di lei, il disinteresse di lui avevano creato equivoci e incomprensioni. Poi le ripicche avevano fatto il resto allontanandoli sempre di più fino a portarli a quella separazione di prova.

Avevano poi compreso che potevano stare bene insieme e si erano reciprocamente promessi di non ricadere nei vecchi errori, di dirsi sempre tutto con sincerità e di darsi aiuto in ogni difficoltà.

Anche Nora era ritornata insieme a Giacomo ma questa volta avevano al dito un appariscente anello matrimoniale.

Si incontrarono. “Ciao Nora, ciao Giacomo, mia moglie e le mie bambine”.

Nora accolse Francesca con molta cordialità e fece tanti complimenti alle due piccole.

“Avremo occasione di vederci spesso, disse Francesca; potremo organizzare qualcosa insieme”.

Claudio e Nora concordarono di pranzare allo stesso tavolo e di prendere ombrelloni contigui, come amici di vecchia data.

Nora era ancora più bella ma Claudio ora si sforzava di vederla solo come una carissima amica.

L’amore per la moglie era ritornato assoluto ed appagante.

Nei confronti di Nora gli rimaneva una grande curiosità. Voleva capire il motivo di quell’allontanamento improvviso e immotivato dopo quell’esplosione di passione.

Attese un momento opportuno lontano da orecchie indiscrete e soprattutto da quelle dei rispettivi coniugi.

“Nei tuoi confronti, disse Nora, provavo fortissimi sentimenti ed una irresistibile attrazione, anche se ci eravamo conosciuti da poco. Un colpo di fulmine? Sarà stato il ballo galeotto, i tuoi sguardi di desiderio, l’atmosfera vacanziera insomma quello che è stato è stato, io ti volevo e non solo per quel pomeriggio”.

“Questo che dici è in contrasto col tuo comportamento che continuo a non spiegarmi” osservò Claudio.

“Adesso ti spiego tutto. Quando mi hai parlato con enorme trasporto delle tue figlie, mi hai bloccata. Ho capito che non dovevo privarle del loro papà e di una famiglia unita. Non sarebbe stato giusto e mi sono imposto di rinunciare a te. Sono una persona decisa che quando fa una scelta importante agisce con coerenza.

Bisognava dare un taglio netto allontanandomi subito senza rivederti perché rivedendoti forse non avrei avuto la forza di lasciarti. Sono contenta adesso di avere preso la decisione giusta. Sei ritornato con tua moglie le tue figlie e ti vedo felice”.

“Anche tu sei felice, vedo; hai fatto una scelta che sembravi escludere.”

Nora aspettava il principe azzurro da anni e sembrava averlo trovato in Claudio ma poi le cose erano andate diversamente.

Giacomo non incarnava fisicamente il principe azzurro, ma aveva tante qualità da equivalervi. Era serio, onesto, generoso, innamorato da anni. Niente gli mancava per essere un ottimo compagno di vita.

“Perciò mi sono decisa e dopo anni che mi corteggiava l’ho sposato”.

“Io, invece, ti avrei sposata quella sera stessa” le disse Claudio.

“Quel ch’è stato in passato ora dobbiamo dimenticarlo, rispose Nora, per vivere nel migliore dei modi il presente che consapevolmente abbiamo scelto”.

Lunedì, 06 Novembre 2023
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